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LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: COSA VUOL DIRE E COME RISPONDERE

Oggi stiamo vivendo un processo, un cambiamento che si può definire a tutti gli effetti una rivoluzione industriale. Nello specifico siamo entrati, inizialmente senza accorgercene, nella quarta rivoluzione industriale che andrà, nel giro di qualche anno, a modificare il nostro modo di vivere, di lavorare e di pensare. Non esiste una data di inizio convenzionalmente stabilita per la quarta rivoluzione industriale, ma l’argomento è stato al centro del World Economic Forum 2016, dal 20 al 24 gennaio a Davos (Svizzera), intitolato appunto “Mastering the Fourth Industrial Revolution”.

La quarta rivoluzione industriale nasce sulle basi della terza ma non deve essere considerata un suo prolungamento per tre ragioni:

  • la velocità, che aumenterà in modo esponenziale rispetto a prima
  • la pervasività, il cambiamento riguarderà tutto nulla verrà lasciato fuori.
  • l’impatto dei sistemi

la velocità di evoluzione è il fattore dirompente che caratterizza questa nuova rivoluzione industriale, il modo esponenziale con cui si sta trasformando e modificando comporta la rottura dei schemi tradizionali e la trasformazione dell’intera filiera produttiva in ogni settore, inoltre la possibilità di essere sempre always connected che coinvolge miliardi di persone è la componente che fa in modo che questo fenomeno cresca in modo esponenziale.

Oggi la quarta rivoluzione industriale è anche chiamata “Industria 4.0”, questo termine è stato coniato durante la fiera di Hannover nel 2012, quando un gruppo composto da uomini d’affari, politici e accademici presidiato Siegfried Dais della multinazionale di ingegneria ed elettronica Robert Bosch GmbH e da Henning Kagermann della Acatech. L’obiettivo di questo gruppo era quello di aumentare la competitività delle industrie manifatturiere della Germania mediante l’introduzione e la successiva integrazione di sistemi cyber-fisici nei processi industriali. L’obiettivo finale era quello di creare macchine intelligenti che dialogavano tra loro tramite connessione internet. L’industria 4.0 è un processo che porterà ad una produzione industriale del tutto automatizzata ma soprattutto interconnessa.

Le nuove tecnologie digitali stanno avendo un impatto dirompente sulla società e porteranno al cambiamento nel modo di pensare, vivere e relazionarsi, secondo una ricerca condotta dalla multinazionale delle consulenze McKinsey le nuove tecnologie avranno un intenso impatto lungo quattro direttrici, la prima è composta da:

  • big data
  • open data
  • internet of things
  • machine-to-machine
  • cloud computing

la seconda riguarda gli analytics, una volta che le aziende hanno raccolto dati sufficienti è necessario ricavare studiare i dati e ricavarne un valore. La terza via riguarda l’interazione tra uomo e macchina, questo è un passaggio che coinvolge le interfacce “touch” dei dispositivi smart e la realtà aumentata. L’ultima direttrice riguarda il passaggio dal digitale al reale e cioè la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, l’interazione machine-to-machine e le nuove tecnologie, che incrementeranno il modo di immagazzinare dati ed energia ottimizzando le prestazioni e i costi.

Ma quali sono gli effetti dell’industria 4.0 che si riflettono sul mercato? Molti specialisti del settore stanno cercando di capire come cambia il mercato e capire come intercettare questi cambiamenti, è di fondamentale importanza capire quale sarà l’evoluzione del mercato del lavoro e quali figure professionali nasceranno. La ricerca The Future of the Jobs presentata al “World Economic Forum” ci presenta uno scenario completamente nuovo che vede il fattore tecnologico e quello demografico influenzare fortemente il mercato del lavoro. Questa contaminazione è già iniziata con alcuni processi come la tecnologia “cloud” che nei prossimi due o tre anni sarà ancora più competitiva. L’impatto delle nuove tecnologie cambierà anche le skill che vengono ricercate sul mercato lavorativo, alcune delle competenze che dovranno avere i nuovi attori del mercato competitivo saranno il pensiero critico, la creatività e la capacita di adattamento nei confronti di un mercato sempre in evoluzione e profondamente mutevole nei suoi aspetti primari.

L’industria 4.0 e l’Italia: nel 2015 il Mise (Ministero per lo sviluppo economico) ha stilato un documento che si intitola “Industry 4.0 la via italiana per la competitività del manifatturiero” nel quale getta le proprie basi per sviluppare la strategia da adottare nei confronti dei nuovi cambiamenti. In particolare ha tracciato 8 aree di interesse nelle quali intervenire per promuovere la meglio lo sviluppo dell’industria 4.0, in particolar modo si vuole intervenire per rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione; favorire la crescita dimensionale delle imprese; favorire la nuova imprenditorialità innovativa; definire protocolli, standard e criteri di interoperabilità condivisi a livello europeo; garantire la sicurezza delle reti (cybersecurity) e la tutela della privacy; assicurare adeguate infrastrutture di rete; diffondere le competenze per Industry 4.0; canalizzare le risorse finanziare. Attualmente si stanno discutendo una serie di emendamenti per favorire ed implementare la diffusione e lo sviluppo dell’Internet of Things nella legge di Stabilità.

Il cambiamento e lo sviluppo spingono verso l’Industria 4.0 che deve essere considerata un’opportunità da cogliere e saper sfruttare al meglio per rispondere alle trasformazioni del mercato e della società.

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